8 Milioni di italiani IN CASE CON PROBLEMI STRUTTURALI O DI UMIDITÀ

La pandemia del Covid-19 ha portato al ripensamento di numerosi aspetti della vita quotidiana. Tra questi anche il modo di concepire la casa – spesso trasformata in vero e proprio luogo di lavoro – i suoi spazi e le sue caratteristiche strutturali. Progettazione e costruzione degli spazi domestici devono rispondere a esigenze diverse, basate su nuovi stili di vita ma anche sulla tutela della salute e sul comfort abitativo, non sempre garantiti nelle abitazioni attuali. Basti pensare che, secondo la fotografia di SAIE – la fiera delle costruzioni organizzata da Senaf che si terra’ a BolognaFiere dal 14 al 17 ottobre 2020 – su base dati Istat, nel 2018 quasi otto milioni di cittadini (13,2% della popolazione) vivevano in una casa con problemi strutturali o di umidita’, con Calabria (22,4%), Sardegna (21,9%) e Lazio (20%) in testa. Piu’ sicure, invece, le abitazioni in Valle d’Aosta (6,7%), Molise (8,3%) e Lombardia (9,6%). Diventa fondamentale anche salvaguardare la salubrita’ degli ambienti domestici: ovvero progettare e costruire pensando al benessere fisico e psicologico di chi li abita e prestando attenzione alla pulizia dell’aria, alla qualita’ dell’acqua, alla qualita’ degli impianti di riscaldamento e condizionamento fino all’isolamento termico ed acustico. Proprio l’inquinamento acustico rappresenta un problema per tanti italiani: secondo i dati Istat, nel 2018 il 10,9% dei cittadini viveva in abitazioni con rumore dai vicini o dalla strada. Complicazione che si fa ancora piu’ evidente in Campania (14,8%), Piemonte (13,9%) e Lazio (13,8%), mentre e’ meno diffusa in Molise (solo il 3,2%), nella Provincia Autonoma di Trento (3,6%) e in Valle d’Aosta (3,6%).

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