Il superbonus rischia di essere travolto da una valanga di documentazioni

Si parte — scrive Italia Oggi — dall’accertamento del titolo di detenzione dell’immobile. C’è poi una serie incredibile di documentazione di natura tecnica, sulla base dei diversi interventi, per i quali possono essere richiesti fino a quaranta documenti: dall’Attestazione di Prestazione Energetica, iniziale e finale, alle schede tecniche materiali acquistati con dichiarazione di corretta posa in opera, dall’asseverazione della congruità delle spese (prezzari) alla ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda. Senza dimenticare l’asseverazione di un tecnico abilitato per il rispetto dei requisiti e sulla congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi eseguiti. Il progetto di un cappotto termico, per esempio, avrà bisogno di 38 adempimenti tecnici tra progetto, asseverazioni, attestazioni, visti di conformità e contabilità e potrebbero essere necessari alcuni mesi per l’ottenimento dei pareri favorevoli da parte degli enti competenti (per l’autorizzazione paesaggistica ordinaria la Pa ha a disposizione fino a 120 giorni). Senza contare che in moltissimi enti locali, causa emergenza Covid e conseguente lavoro da remoto, l’attività amministrativa da mesi è semi paralizzata, e non è ancora chiaro in quali e quanti casi sarà obbligatorio il riscontro della conformità urbanistica prima degli interventi edilizi. Facile prevedere che i Comuni saranno travolti da uno tsunami di adempimenti e quindi che i tempi per la realizzazione delle opere si allungheranno a dismisura.

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