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IL COORDINAMENTO dei proprietari di case: NO A NUOVE PATRIMONIALI

E’ di nuovo allarme tra i proprietari di case per l’ennesima proposta degli esponenti del Pd Orfini e di Liberi e Uguali Frantoianni di introdurre una nuova patrimoniale sulle abitazioni. “Si tratta di un assurdo economico, sociale e politico – osservano i presidenti delle Associazioni del Coordinamento Unitario dei Proprietari immobiliari (FEDERPROPRIETA’ con Massimo Anderson, UPPI con Gabriele Bruyère, CONFAPPI con Silvio Rezzonico) — dal momento che già 19,4 milioni di famiglie italiane su 25,7 milioni (come attesta l’Agenzia delle Entrate) paga miliardi all’anno allo Stato e agli enti locali. Di patrimoniali ce ne sono già troppe come l’Imu sulle seconde case, le varie imposte di bollo e prelievi di ogni genere”. Per il Coordinamento Unitario dei Proprietari immobiliari il progetto dei due parlamentari costituirebbe il colpo di grazia finale per milioni di famiglie che stanno attraversando enormi difficoltà a causa del virus e anche senza ristori per le morosità degli affitti. Altre imposte sulle abitazioni e sui risparmi familiari evidenziano un atteggiamento punitivo nei confronti di un operoso ceto medio. “Non è ammissibile che il governo ed il Parlamento si accaniscano su una collettività che paga regolarmente le tasse, che favorisce l’equilibrio sociale e alla quale, se costituita da lavoratori dipendenti o autonomi, lo Stato trattiene scaglioni di aliquote. I proprietari di case, nel rispetto delle varie forme consentite dalla legge, potrebbero mettere in atto forme di resistenza passiva nei confronti di imposte anticostituzionali, ingiuste e discriminatorie tra categorie di cittadini. C’è poi un’altra arma democratica e civile che i proprietari di case potrebbero adottare: quella della scelta selezionata dei rappresentanti nel Parlamento, nelle Regioni e nei Comuni. In sostanza di non votare i fautori di progetti dannosi economicamente per quanti hanno fatto enormi sacrifici per comprarsi una casa”.

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