Seconde case: perché sono tornate di moda

Sono tornate in auge le seconde case che in molte combinazioni hanno scalato la classifica e sono diventate «la prima». Con la pandemia — scrive il Corriere.it — le famiglie che nel tempo avevano comprato un’abitazione fuori città al mare, in montagna o in campagna hanno ripreso a frequentarla. E anche adesso davanti alla nuova ondata del virus molti abitanti delle città si sono trasferiti lì e hanno deciso di investire in termini di manutenzione funzionale (le case hanno almeno 50 anni) e di ammodernamento tecnologico. Magari utilizzando il superbonus del 110% varato dal governo con il decreto Rilancio e che, secondo il monitoraggio del centro studi dell’Ance, sta incontrando molto favore. Nella lunga storia della passione degli italiani per il mattone le seconde case hanno vissuto alti e bassi. Sono state per lungo tempo l’investimento privilegiato non solo dei ricchi ma anche del ceto medio, una celebrazione del benessere raggiunto. La cementificazione di diverse località marine o di montagna negli anni ‘60 e ‘70 è dovuta proprio all’iniziativa di disinvolti costruttori che hanno assecondato una domanda in crescita verticale e tutto sommato di bocca buona. Poi le seconde case, come per un sortilegio, sono passate di moda.

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