I GESTORI degli AFFITTI BREVI: DISCRIMINATI DAlla NORMA SUlle SECONDE CASE

”O il governo non ha capito il settore, non lo conosce e non ne comprende né la realtà né le potenzialità ampiamente dimostrate, o sta scientemente tutelando gli interessi della sola ricettività tradizionale rispetto a quelli delle aziende che operano professionalmente sul mercato italiano degli affitti brevi e a medio termine, contribuendo a generare valore e ricchezza, oltre che occupazione ed entrate regolari per l’Erario, anche a vantaggio delle migliaia di proprietari italiani che hanno allestito le loro seconde case per trarne una rendita e arrivare alla fine del mese”. L’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab), fondata dalle più grandi aziende italiane del settore e che rappresenta gli imprenditori del turismo professionale in appartamento, prende così posizione, in una nota, contro la decisione del governo di consentire, a chi si sposta fuori regione per lavoro, di pernottare anche una sola notte in hotel inibendo invece la possibilità di scegliere un’altra soluzione di soggiorno quale un regolare contratto di affitto breve sotto i 30 giorni. E soprattutto prende posizione contro la decisione di consentire gli spostamenti fuori regione, oltre che nella casa di proprietà o in un’abitazione messa a disposizione da parenti, in una casa presa in affitto solo se per un periodo superiore ai trenta giorni ma con contratto firmato prima del 14 gennaio, fermando di fatto il settore.

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