Investire comprando casa: rendimenti anche del 6%

Le banche centrali non hanno alcuna intenzione di indietreggiare sugli stimoli monetari senza precedenti varati nell’ultimo decennio e gli effetti sui mercati finanziari continuano a farsi notare: corsi azionari da record e rendimenti obbligazionari scesi in territorio negativo per titoli dal controvalore fino a 17.000 miliardi di dollari nell’estate scorsa. I bond sono diventati così avidi di rendimento, che nei fatti vengono acquistati da tempo per specularvi al rialzo, come se fossero azioni a tutti gli effetti, mentre queste ultime spesso vengono inserite in portafoglio per almeno sperare di incassare i dividendi, un po’ come se fossero obbligazioni, cioè titoli a reddito fisso. Se volessimo sfuggire alla trappola dei tassi a zero, una soluzione sembrerebbe esservi: puntare sul mercato immobiliare. Certo — scrive il sito Investireoggi.it — a dirlo sembra quasi un paradosso, se si considera che i prezzi delle case in Italia risultano ancora in calo, vuoi per il mancato superamento della crisi economica, vuoi anche per alcuni fattori strutturali, come il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione. Ma esistono realtà in cui i valori immobiliari salgono e spesso anche quelli in cui scendono, segnalano comunque un miglioramento dei rendimenti.Il rendimento di un investimento qui consiste nel mettere a frutto l’immobile, locandolo. Monitorando i dati di Immobiliare.it, notiamo che nella città di Milano i prezzi di vendita di un immobile sono mediamente aumentati del 9% nell’ultimo quinquennio, arrivando a 3.599 euro per metro quadrato. Nello stesso arco di tempo, però, il costo dell’affitto per metro quadrato è esploso di quasi il 22%. Facendo due conti, scopriamo così che il rendimento lordo di un immobile è passato dal 5,4% di fine 2014 al 6% dello scorso dicembre. Restringendo lo sguardo al solo centro, i prezzi di vendita nello stesso lustro sono aumentati del 26%, mentre gli affitti del 23%. In questo caso, il rendimento è rimasto sostanzialmente inalterato, anzi si mostra in lievissima discesa dal 3,3% al 3,2%. Spostandoci a Roma, troviamo un calo medio dei prezzi di vendita del 12%, mentre gli affitti sono aumentati di quasi un punto e mezzo.Ne consegue che il rendimento sia salito dal 4,8% al 5,4%. E nel centro capitolino? Qui il confronto è possibile con i dati dalla fine del 2017 in poi, rispetto a quando i valori di vendita risultano in calo di circa il 30%, mentre gli affitti sono scesi “solo” del 12%. Per questo il rendimento di un immobile locato nel centro di Roma è salito dal 3,2% al 3,7%. Confrontando questi valori con i rendimenti offertici dagli investimenti in titoli di stato, notiamo che nemmeno il BTp a più lunga scadenza si avvicina a queste cifre. Quello che scade nel lontano 2067, ad esempio, oggi rende il 2,65%, meno della metà di un immobile al centro di Milano e un punto percentuale in meno di uno locato al centro di Roma. Vero è che un investimento immobiliare comporta il sostenimento di costi specifici, come quelli legati alla manutenzione ordinaria, alla ristrutturazione e anche alla tassazione fissa (Tasi-IMU) e variabile (cedolare secca o Irpef sui canoni di locazione).

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