CON LO SMART WORKING SI CERCA CASA nei LUOGHI DI VILLEGGIATURA

Lavorare al nord e vivere al Sud. Con il ‘boom’ dello smart working legato all’emergenza Coronavirus, quello che fino a pochi mesi fa sembrava un sogno quasi irraggiungibile ormai sembra una possibilità realizzabile per i lavoratori italiani. Il fenomeno del ‘south working’, ossia il trasferimento, da parte dei lavoratori, nei loro luoghi d’origine o, più in generale, in luoghi di villeggiatura del sud Italia, dove poter lavorare da remoto pur godendo dei piaceri delle località turistiche della zona meridionale della penisola, sta prendendo sempre più piede nella penisola. L’aumento del lavoro in modalità agile ha influito anche nelle ricerche immobiliari, nel periodo immediatamente dopo il lockdown (1° maggio – 31 agosto 2020). A riportalo è il portale Casa.it che ha effettuato un’analisi sulle ricerche di immobili in vendita, evidenziando come la ricerca in alcune regioni e province del sud sia più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2019. Molte città del sud hanno registrato un vero e proprio boom di ricerche: nella top ten delle province dove Casa.it ha rilevato una crescita a tre cifre nel periodo in esame, sette sono nel sud Italia. Salgono sul podio Foggia e Cosenza, cresciute rispettivamente del +167%, +126%. La provincia sarda di Sassari occupa la quarta posizione con +125%, seguita dalla provincia pugliese di Barletta-Andria-Trani con +124% e da quella siciliana di Palermo con +123%. Chiude la classifica ancora una provincia sarda, quella di Cagliari, con un raddoppio secco di ricerche. Sembra dunque che poter conciliare lavoro a distanza e soggiorno nelle proprie regioni di origine o in località piacevoli e di villeggiatura, spesso nel sud Italia, sia un’esigenza sentita da diversi italiani.

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