ANAMMI: CONSENTIRE Agli AMMINISTRATORI di CONDOMINIO DI OPERARE

Un chiarimento risolutivo dal governo per consentire agli amministratori di condominio di effettuare servizi essenziali, contribuendo così a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. E’ quanto chiede l’Anammi, Associazione nazional-europea Amministratori d’Immobili, in una lettera ufficiale al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministeri competenti. L’Associazione, che conta oggi oltre 13mila iscritti in tutta Italia, spiega nella nota che, dalla lettura del decreto del 22 marzo, che regolamenta le attività produttive essenziali, non è chiaro se, tra le categorie professionali autorizzate ad operare, sia ammessa anche la figura dell’amministratore di condominio. “Non basta, infatti, il Codice Ateco a ricomprendere le numerose mansioni che, dalla Riforma del condominio del 2012, sono responsabilità dell’amministratore”, precisa Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi. A causa, continua Bica, “di tale ambiguità, il professionista potrebbe incorrere nelle contestazioni della pubblica autorità se dovesse recarsi in condominio per un guasto agli impianti o per la sanificazione di un ambiente condominiale”.

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