affitti: a roma il Coronavirus rischia di fare disastri

I centralini dei sindacati degli inquilini da un mese a questa parte stanno squillando senza sosta. “Siamo sommersi di chiamate di persone che non riescono a pagare l’affitto e che al timore per il rischio sanitario hanno già sostituito quello di perdere la casa”, racconta Emiliano Guarneri, segretario romano del Sunia. “Dobbiamo affrontare subito la questione abitativa altrimenti assumerà conseguenze disastrose”. Anche a Roma, come nel resto d’Italia — scrive Roma Today — le difficoltà economiche causate dall’epidemia di Coronavirus stanno facendo scivolare velocemente chi vive in affitto in una condizione di disagio abitativo. Già prima dell’emergenza sanitaria per una fetta di persone in affitto i valori di mercato erano troppo alti rispetto al reddito. “Secondo dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate nel 2019 a Roma sono 166mila e 700 gli appartamenti privati affittati con contratto registrato. Di queste, ci dice il Cresme (Centro di ricerche del mercato, ndr), circa 30mila famiglie hanno difficoltà nel pagamento del canone”, spiega Enrico Puccini di Osservatorio Casa Roma. “Con un paradosso: negli ultimi dieci anni i valori degli affitti privati nella Capitale sono calati del 30 per cento, eppure, a causa dell’indebolimento della capacità reddituale delle famiglie, il disagio abitativo è cresciuto”. I numeri degli sfratti pubblicati ogni anno dal ministero dell’Interno restituiscono una fotografia del problema: nel 2018 a Roma e provincia le nuove sentenze erano 6.113, il 90 per cento avevano come causa il mancato pagamento dell’affitto, la morosità. Negli anni precedenti i numeri erano stati superiori oscillando tra le 7mila e le 8mila nuove richieste all’anno. Per ognuno di questi anni le famiglie uscite di casa dietro la minaccia della forza pubblica sono state tra le otto e le sei al giorno. Per questo, dopo settimane di pressioni da parte dei sindacati, il governo ha predisposto il blocco degli sfratti fino al 30 giugno poi prorogato al 1 settembre 2020. Questo stop però non impedirà a quanti in queste settimane stanno accumulando il proprio debito con i proprietari di casa di ritrovarsi con una richiesta di sfratto nei prossimi mesi. “Decine di persone stanno mandando lettere ai proprietari per comunicare che non sono in grado di pagare l’affitto”, racconta Angelo Fascetti di Asia Usb. Alcuni proprietari, per non perdere del tutto la propria entrata ed evitare di andare incontro a lunghe procedure di sfratto, “si dimostrano disponibili a rinegoziare l’ammontare del canone (procedura possibile ma non obbligatoria, ndr). Molti inquilini, però, hanno perso tutto il proprio reddito e non ce la farebbero lo stesso”. La Regione Lazio ha annunciato lo stanziamento di 43 milioni di euro da investire nel sostegno all’affitto, di cui 24,5 milioni sono destinati alla Capitale. La manovra è articolata in due misure: 21 milioni di euro sono destinati al sostegno all’affitto per famiglie con redditi bassi (Isee 14mila euro) ed erano già stati previsti prima dell’emergenza Coronavirus; 22 milioni di euro sono destinati invece ai locatari con reddito non superiore a 28mila euro all’anno (7mila trimestrali) e che dimostreranno con autocertificazione di aver perso almeno il 30 per cento delle proprie entrate nel periodo che va dal 23 febbraio al 31 maggio 2020 rispetto all’anno precedente. A queste persone spetterà un rimborso del 40 per cento del costo dell’affitto per tre mensilità.

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