Maggiorazione Tasi solo per gli immobili diversi dall’abitazione principale

Maggiorazione Tasi a maglie strette dopo l’unificazione tra il Tributo sui servizi indivisibili e l’Imu. I Comuni — scrive Italia Oggi — potranno applicare l’aliquota extra dello 0,8% per mille, aggiuntiva rispetto all’aliquota massima dei due tributi fissata a quota 10,6 per mille, solo per tassare gli immobili diversi dall’abitazione principale. Restano fuori dall’aggravio le prime case di lusso (quelle di categoria catastale A1, A8, A9 che hanno sempre pagato e continueranno a pagare i tributi immobiliari), gli immobili-merce (i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita) e gli immobili di categoria catastale D (capannoni e opifici). Si tratta di cespiti «quantitativamente non irrilevanti» su cui finora i comuni potevano applicare la maggiorazione e che ora restano al riparo da aggravi di imposta con conseguente perdita di gettito per i municipi. Sarebbe pertanto auspicabile un intervento normativo per ri-allargare le maglie di una maggiorazione, come quella dello 0,8 per mille che, dopo essere stata di anno in anno rinnovata (come accaduto nel periodo 2016-2019), dal 2020 è diventata stabile. A lanciare l’allarme è l’Anci che, assieme all’Ifel, ha preparato una nota di lettura sulle principali novità della Manovra 2020 per gli enti locali.

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