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Il condominio va considerato come un consumatore

La conferma arriva dalla Corte di Giustizia che — scrive Italia Oggi — con la sentenza resa lo scorso 2 aprile 2020 nella causa C-329/2019, ha confermato che nell’ordinamento italiano, non essendo il condominio né una persona fisica né una persona giuridica, nulla osta a che la giurisprudenza nazionale interpreti la normativa di recepimento nel diritto interno della direttiva 93/13/Cee in modo che le norme a tutela dei consumatori in essa contenute siano applicabili anche a un contratto concluso con un professionista da un soggetto giuridico quale il condominio, anche se lo stesso non rientra nell’ambito di applicazione della suddetta direttiva, non essendo una persona fisica. Si ricorda come la rimessione della questione al giudice europeo fosse stata effettuata dal Tribunale di Milano con una ordinanza dell’1 aprile 2019 (si veda Italia Oggi Sette del 3 giugno 2019). Le ricadute applicative dell’equiparazione del condominio a un consumatore sono numerose e importanti, dall’individuazione del giudice territorialmente competente per le cause che lo coinvolgono all’applicazione delle ulteriori forme di tutela previste dal Codice del consumo di cui al Dlgs 206/2005.

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